Azienda

La mia passione

Prendo tra le mani un grappolo e avverto il getto vitale di questa forza contorta dei tralci, come un artiglio rosso mi strappa un sorriso, come un canto intonato mi riempie di gioia, è l’appendice vegetale della mia storia, è perpetua passione, sostanza normanna in perfetto equilibrio che incanta le generazioni e noi a imparare a interpretare i sogni e la fortuna che promette.
E lungo queste vigne fatte di regole dure e rigorose, un santuario di braccia e di lavoro, ti sfioro con le labbra e riesco a sentire l’essenza ammaliante del passato e la presenza nervosa di ciò che sarà.
Tutti in paese, da ragazzino, mi chiamavano Zicorrà, zio Corrado, perché ultimo di tredici fratelli, non ancora nato avevo già tre nipoti. I miei figli, Mario e Nicola, hanno voluto che il nostro Aglianico portasse questo nomignolo di famiglia.
Tante grazie, anche perché è il più sanguigno dei nostri rossi e sicuramente quello in cui mi riconosco. Vino delle terre casertane, di occhio intenso e profondo, tutti i profumi di una terra ostile quanto generosa, palato consistente e intenso, tatto vellutato di un frutto straordinario.

La Nostra Terra

Terra di Lavoro, così questo lembo tra le città di Napoli e Caserta è stato consegnato alla storia. Ed è proprio qui, in questi luoghi, a Teverola, che produciamo il nostro vino.
Passo tra la gente e i vicoli e le strade, attraverso questa risonanza lenta e monotona dei giorni, ripercorro come un lungo viaggio la quotidiana memoria, dal principe Rainulfo il normanno ad Alfonso D’Aragona, dai viceré di Spagna ai sovrani di Borbone.
Mi soffermo un istante di fronte all’austero palazzo nobiliare dove un tempo la regina Giovanna, come la mantide, si liberava uccidendoli dei suoi amanti, e penso siano anime trasformate nei silenziosi raggi che filtrano dolcemente le cantine, affondate nelle grotte di tufo millenario e obbediente, dove riposano gli spumanti, di uve Asprinio.

Immersi nella leggenda

Dicono che Lucifero scappato dal Paradiso abbia sottratto fuggendo un lembo dell’Eden poggiandolo poi dove oggi è il Golfo di Napoli. Dicono ancora che il pianto disperato di Dio generasse le viti. Amo le leggende e la devozione semplice e popolare ma ancor di più amo i tempi infiniti della natura e la forza che essa stessa genera.
E la forza è il vulcano, e vulcano è il Vesuvio, la sua è lingua crepitante di pietra lavica, di vapori e sale, balsamo e fuoco.
Le nostre vigne abbracciate ai pendii come una fuga rampicante di grappoli, dorati come stelle d’estate, assecondano questa bocca stregata e segreta.
Stringo tra le dita un acino di Piedirosso e la goccia sembra stillare come un pianto silenzioso e disperato, come una lacrima di vulcano.

La nostra storia

Corrado Caputo e i figli, Mario e Nicola, hanno innovato l’azienda di famiglia fondata nel 1890 e tramandata attraverso quattro generazioni, continunando a interpretare, con passione, la ricchezza storico-culturale della produzione enologica della Campania.
Caputo 1890 rappresenta la sintesi tra il rispetto della tradizione enologica e l’adozione delle più moderne tecnologie, riuscendo a produrre vini di alta qualità che le hanno consentito di ottenere significativi riconoscimenti nazionali e internazionali.
La produzione, specializzata in principio nell’Asprinio di Aversa, si è arricchita, con il trascorrere degli anni, dapprima con i vini dell’area vesuviana (Lacrima Christi del Vesuvio bianco, rosso e rosato), successivamente con i vini dell’Irpinia (Greco di Tufo,

Fiano di Avellino e Taurasi), poi con quelli dell’area napoletana (Falanghina dei Campi Flegrei, il Piedirosso dei Capi Flegrei, il Gragnano della Penisola Sorrentina), con i vini delle colline del Sannio (Falanghina e Aglianico) e, infine con quelli dell’Alto Casertano (Terra del Volturno, Casavecchia, Pallagrello e Falerno).
A Teverola, sede storica dell’azienda, è situata la Cantina principale scavata nelle grotte di tufo del settecentesco palazzo di proprietà della famiglia, dove viene prodotto, da oltre vent’anni, il Caputo Brut, lo spumante metodo classico che, ottenuto con Asprinio di Aversa, costituisce il frutto di appassionate ricerche condotte da anni per questo antico e nobile vitigno.